I valori del mediatore

L’associazione ha quali finalità principali quelle di promuovere la cultura e le pratiche della giustizia riparativa e di gestione non violenta dei conflitti nello stile della mediazione umanistica e di creare spazi per offrire l’occasione di un lavoro interiore e reciproco sul riconoscimento dell’altro che mettano sempre al centro la persona, nella sua singolarità irripetibile e altresì come alterità. Nel perseguire tali finalità i valori che muovono InConTra intendono il conflitto come possibile luogo generativo di incontro; un incontro che non ha lo scopo di trovare una soluzione pratica o l’accordo tra i confliggenti, ma quello di dare spazio al sentire di entrambi per permettere il vicendevole riconoscimento dell’umano sia nel volto della vittima che in quello del reo.
Riteniamo infatti che l’umanizzazione del proprio “nemico” sia un aspetto fondamentale alla base dell’eradicazione della violenza. Ecco perché i mediatori sono “in”: dentro al conflitto inteso come spazio di incontro umano. I mediatori presenti nello spazio di incontro tra i confliggenti percepiscono e rispecchiano il sentire interiore di entrambi e, nell’evolversi del dialogo, facilitano il riconoscimento l’uno dell’altro e viceversa. I mediatori sono dunque per tutto il tempo di dialogo sintonizzati “con” ambe le parti, senza schieramenti di sorta. Il mediatore si trova in una posizione che non lo eleva ad esperto della gestione del conflitto ma anzi, egli si fa mero strumento al servizio dell’incontro affinchè questo possa accadere e divenire un’esperienza generativa. Possiamo dunque dire, non dualisticamente, che “tra” le parti in conflitto, come in un cerchio di dialogo, vi sono i mediatori che operano in assenza di giudizio nella posizione di equiprossimità.

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